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Tutte le forze che hanno governato la Prima repubblica si trovano oggi all'opposizione. Gli eredi di grandi culture politiche appaiono in pieno disorientamento. Per la prima volta nella storia dell'Italia repubblicana un partito di centrodestra si insedia nella società e diventa governo del Paese, in alleanza con quel genuino prodotto della "nuova" Italia che è la Lega. Sul versante opposto, un desolante vuoto di idee attraversa il Partito democratico. Biagio de Giovanni, che si definisce un "apolide della sinistra", mette in luce le ragioni che hanno determinato questo stato di cose e prova a ricostruire le vicende dell'Italia politica di oggi: la scomparsa della questione meridionale dall'agenda politica e l'affermazione di una questione settentrionale; il revisionismo politico e quello storiografico; le visioni dell'Europa; il "divisionismo" che affligge il nostro Paese; l'incapacità della sinistra di analizzare l'avversario nella sua vera consistenza; il problema delle classi dirigenti. Alla ricerca dell'araba fenice che si chiama PD, di quel mondo svuotato che si chiama sinistra italiana.